Da poco più di un anno, gli artisti possono depositare le proprie idee
all’interno di MoRE: ( Museum of Refused and Unrealized art projects),
ossia un museo digitale di progetti artistici non realizzati , nato
dall'idea di due curatori , Elisabetta Modena e Marco Scotti, in
collaborazione con una rete di storici e critici d’arte e con il CAPAS
dell’Università degli Studi di Parma.
Lo scorso 20 giugno sono state presentate online le 9 nuove
“acquisizioni” donate dall’austriaco Erwin Wurm, dal duo femminile
goldiechiari e da Massimo Uberti, che portano a 17 il numero degli
artisti invitati a partecipare fino ad ora, tutti nomi di rilievo
internazionale come Jonathan Monk, Ugo La Pietra, Cesare Pietroiusti,
Paolo Scheggi, Davide Bertocchi, Davide Mosconi, Silvio Wolf, Grazia
Varisco, Regina Josè Galindo e Jeremy Deller .Gli artisti hanno così rivelato al pubblico quei progetti che, per motivazioni di ordine tecnico, logistico, ideologico, economico o etico, non sono mai stati realizzati, come Il Cannocchiale ottico percorribile di Paolo Scheggi che era stato progettato nel 1968 per la Triennale milanese nell’ambito della mostra “Interventi nel paesaggio” che non vide mai la luce, mentre era forse un po’ troppo ambiziosa la Meteorite al contrario
di Davide Bertocchi: lancio una normale pietra che avrebbe comportato
una traiettoria opposta a quella che solitamente conduce un asteroide
che si imbatte nel nostro pianeta era forse troppo azzardato.
www.moremuseum.org
fonte:Irene Guzman
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