sabato 27 luglio 2013

Il display del punto vendita

Il Display
Uno de principali ambiti di applicazione delle tecniche di Visual Merchandising riguarda il Display, ossia l’organizzazione e la sistemazione della merce in modo tale da produrre uno stimolo che porti alla vendita dei prodotti. L’organizzazione dello spazio merceologico deve essere orientato alla completa leggibilità dell’offerta merceologica e rispondere alle esigenze della clientela.
Gli obiettivi principali di un display ben organizzato sono:



  • Attirare il cliente
  • Invogliare il clienti a fermarsi e a valutare la merce esposta
  • Informare il cliente
  • Creare una cultura di prodotto
  • Semplificare ed agevolare il processo d’acquisto
Quali sono i tipi di Display principali:
  • Il Display di impostazione è il display principale fisso che nasce con l’apertura del PV. Può essere modificato osservando la reazione dei consumatori che frequentano il PV e i risultati di vendita; 
  • Il Display di presentazione è il modello con cui di presenta e si qualifica l’intero PV ed il suo assortimento. Il messaggio principale trasmesso è un messaggio distintivo rispetto alla concorrenza, intriso dei valori aziendali;
  •  Il Display di Promozione o speciale, il cui obiettivo è quello di esaltare le novità di prodotto o i prodotti in promozione;
I metodi di esposizione più famosi e conosciuti sono:
Shelving: merce esposta sugli scaffali inseriti in espositori o sistemi murali, particolarmente adatta per borse, calzature;
Hanging: merce appesa su ganci di grandi dimensioni o su barre installate sulle gondole o sui sistemi a muro, metodo utilizzato nei negozi di abbigliamento per appendere capi sospesi tra il soffitto ed il pavimento;
Pegging: merce di piccola dimensione confezionata in sacchetti che può essere appesa a dei ganci inseriti nelle gondole o sui sistemi murali;
Folding: consiste nel piegare e impilare su scaffali o posare su tavoli tutta la merce morbida o quella grande e poco maneggevole;
Dumping: merce di piccola dimensione esposta in grandi cesti, questa tecnica evoca un’immagine di un punto vendita che tratta grossi volumi a basso prezzo;
Manichini: merce esposta su dei manichini consente di comunicare la disponibilità della merce e consente di proporre degli abbinamenti attorno ad un particolare tema espositivo. Ai fini dell’efficacia di tale tecnica è utile inserire il tutto in una scenografia a tema che cambia ciclicamente.
Le dimensioni di esposizione sono le seguenti:
Il primo piano espositivo
  • La fascia espositiva centrale
  • Il fondale espositivo
Il primo piano espositivo è rappresentato dalla parte frontale dell’esposizione, che è di fatto più vicina al flusso dei visitatori ed è equiparabile alla vetrina principale, visto che riassume e conferma l’immagine del PV. Rappresenta il primo impatto all’ingresso del PV e per questo motivo è posizionata in espositori più bassi rispetto le altre dimensioni.
La fascia espositiva centrale è posizionata tra la frontale e il fondale espositivo ed il cliente deve percepire la completezza e la varietà dell’offerta  del PV.
Il Fondale espositivo è costituito dalla parete di fondo del negozio, dove vengono inserite delle attrezzature espositive più alte ma che rimangono comunque accessibili alla clientela. L’obiettivo principale del fondale espositivo è comunicare, esponendo i prodotti che caratterizzano il PV e che possono attrarre l’attenzione del flusso dei visitatori più lontano.
Il Punto Display o Vetrina interna ha l’obiettivo di attrarre il consumatore a “entrare” nello specifico spazio di vendita. Questi punti espositivi hanno il compito di comunicare e segnalare la presenza dei prodotti ai consumatori che si trovano già vicino all’esposizione, senza ostacolarne la viabilità.
Per quanto riguarda l’allocazione specifica dello spazio e del posizionamento da dedicare, bisogna tener sempre conto delle seguenti regole espositive relativi ai 4 livelli principali:
  • Il Livello suolo, che è relativo agli scaffali più bassi, per raggiungere i quali il cliente deve fare uno sforzo; è questo naturalmente il livello che offre la minore visibilità ai prodotti in esso inseriti;
  • Il Livello mani, che favorisce l’acquisto in quanto aumenta l’accessibilità del prodotto;
  • Il Livello occhi, che è quello che attira maggiormente l’attenzione del cliente, perché è quello più visibile;
  • Il Livello sopra la testa, che in genere è quello di minore accessibilità e che talvolta può essere usato per stoccare la merce.
A secondo delle esigenze commerciali, promozionali, di alta o bassa rotazione, questi parametri sono importanti e fondamentali per migliorare la prestazione economica dell’intero PV.
Dopo aver conosciuto gli aspetti fondamentali delle attività di Visual Merchandising, torniamo ai concetti principali espressi all’inizio di questo percorso.
Suggestionare: i contenuti dell’assortimento vengono illustrati in modo da colpire l’attenzione del cliente, inducendolo a fermarsi a guardare, creando un ambiente che sia attraente e stimolante e comunicando contemporaneamente l’immagine del punto vendita;
Informare: una volta catturata l’attenzione del potenziale cliente che decide di entrare, l’esposizione interna rappresenta uno strumento di informazione, con cui si mostrano le alternative presenti nell’assortimento offrendone una chiara e veloce lettura;
Proporre: l’esposizione non deve limitarsi a vendere singoli prodotti, ma deve suggerire alternative ed abbinamenti, deve insomma fornire delle idee e delle soluzioni che possano stimolare il potenziale cliente;
Persuadere: creata un’atmosfera favorevole all’acquisto è più facile influenzare il comportamento del cliente . Non si vendono solo oggetti, ma idee, svincolandosi dalla concorrenza sul prodotto e conseguentemente sul prezzo, inoltre, un’esposizione suggestiva eleva l’immagine non solo del PV, ma anche dei prodotti.

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