venerdì 26 luglio 2013

Il layout

Il Layout si divide in layout di attrezzature e il layout merceologico. Il primo riguarda le attrezzature come casse, scaffali, box finanziamenti, tutte le attrezzature presenti in area vendita utili per la vendita e l’erogazione dei servizi abbinati. Il Layout merceologico è riferito alla disposizione dei prodotti in esposizione. Per quanto riguarda il Layout delle attrezzature  prevede una serie di spazi dedicati all’esposizione, alla vendita, al personale, e ai servizi offerti ai clienti. L’analisi di una corretta disposizione avviene in fase progettuale in relazione al tipo di prodotto trattato.



Tipologie layout delle attrezzature:
Modello Layout a “Griglia”, che prevede lunghe file di scaffali con percorsi e corridoi rettilinei;
Modello Layout a “Isole o Free Flow”, conosciuto anche come layout a boutique, che prevede la disposizione dell’attrezzatura in modo asimmetrico.
La scelta tra i due tipi ha un effetto sull’organizzazione del flusso di traffico all’interno del PV.
Il modello a griglia prevede uno o più percorsi obbligati con una serie di percorsi alternativi. Ha il vantaggio di utilizzare la massima capacità di contenimento dei prodotti e in secondo luogo, la maggiore semplicità nella definizione dei percorsi  ed un sensibile aumento della visibilità dei prodotti con la riduzione della differenza inventariale.
Il modello a isola è orientato alla creazione di isole indipendenti all’interno del PV divise per categorie merceologiche.
Il Layout ad isola è generalmente più funzionale alle logiche della domanda, poiché non impone percorsi predefiniti. L’atmosfera che ne risulta è sicuramente più rilassante rispetto al layout a griglia e per questo motivo oltre ad aumentare il tempo di media permanenza tende a stimolare maggiormente gli acquisti d’impulso.
Il Layout Merceologico stabilisce la sequenza dei settori, alimentari e non, elettronica di consumo bianco e bruno, etc. e delle famiglie merceologiche, il formaggio ed il latte, l’informatica e l’audio video, ottimizzando la disposizione del punto vendita.
In concreto, l’attività connessa al layout merceologico riguarda:
  • La scelta dei criteri di aggregazione delle merceologie e la definizione dei reparti;
  • L’allocazione dei reparti nello spazio espositivo;
  • Il dimensionamento dei singoli reparti.
Bisogna scegliere un criterio di aggregazione delle diverse tipologie merceologiche che consenta sia di facilitare il processo d’acquisto del cliente, sia di incentivare a percorrere tutta la superficie espositiva significa organizzare la merce in modo tale da rispondere visivamente e in successione logica, a tutte le domande della clientela, secondo il loro ordine di importanza.
Raggruppare per marca, per prezzo, per categoria, per caratteristiche tecniche, per momento d’uso, per stile di vita, per promozione.
Partendo dal presupposto che la sequenza dei reparti dovrebbe facilitare il processo d’acquisto, occorre sfruttare le relazioni di complementarietà nella soddisfazione dei bisogni mediante azioni di Cross Selling, in modo da aumentare gli acquisti aggiuntivi, una cintura per un pantalone, una batteria di ricambio per un cellulare, delle batterie ricaricabili per un lettore MP3, una cravatta per una camicia, etc.
I reparti che godono di una maggiore capacità di attrazione vengono posizionati, ove possibile, alla fine del percorso di vendita, per invogliare il cliente a percorrere tutto il percorso di vendita.
Una volta posta la dovuta attenzione è importante e fondamentale controllarne il rendimento, la rotazione, dati che ci consentiranno di disporre al meglio i prodotti in esposizione.
Nei settori Grocery i prodotti si dividono in:
  • Deperibili, che per la loro natura sono soggetti a un’elevata frequenza d’acquisto (latte, Pane);
  • Ad acquisto programmato, che di norma sono caratterizzati da un’alta brand loyalty (marchio fedeltà) e da un uso comune frequente (caffè);
  • Promozionati, prodotti in promozione. A questi prodotti va data la giusta visibilità attraverso la comunicazione all’interno dell’area vendita;
  • Civetta Loss Leader, definiti in questo modo perché contribuiscono a creare l’immagine del prezzo del punto vendita e per questo motivo sono offerti  a margini molto bassi, in perdita;

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